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Foto Bioreattori

Foto Bioreattori

  • 26 Febbraio 2016
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Le microalghe sono utilizzate in acquacoltura per lo svezzamento delle larve di specie ittiche d’allevamento (orata, branzino, sogliola, tonno ) per arricchire l’alimentazione costituita da microcrostacei (es. Artemia) e/o da zooplancton (es. Rotiferi) e per l’allevamento di molluschi bivalvi.Per arricchire le larve essenziali per le specie marine, si tende a simulare quanto avviene in natura utilizzando specie microalgali come Chlorella Salina, Chaetoceros Calcitrans, Nannochloropsis Oculata, Isochrysis Galbana. I test effettuati da avanotterie in tutto il mondo e le numerose applicazioni in acquacoltura hanno verificato come le diete che comprendono queste specie algali apportino un considerevole arricchimento in acidi grassi polinsaturi (PUFA) innanzitutto nell’ Artemia e nei Rotiferi che sono i primi elementi nutritivi nella catena alimentare ittica.Le sperimentazioni condotte da Exenia Group S.r.l. su Nannochloropsis oculata allo scopo di ottimizzare la produzione di PUFA hanno rilevato che, nel terreno impiegato per la coltura di questo microrganismo, con l’aumento di nitrati, fosfati e con bassa salinità e temperatura si aumenta il contenuto di EPA direttamente nel microrganismo fotosintetico, fino a portarlo a circa il 3% del peso secco. In altre sperimentazioni

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